“Il delfino” di Giorgio Caproni

Questa settimana, la nostra proposta di riflessione si arricchisce del contributo di Giorgio Caproni. Poeta livornese, vissuto nel secolo scorso, poi tutta la sua vita vissuta a Genova. Giovanni Testori ha scritto di lui che la sua poesia è una grande battaglia con Dio, quindi può essere una poesia che ci aiuta a leggere questo momento presente. Nel delfino, il guizzo di Dio.

IL DELFINO

Dovunque balza il delfino
(il mare gli appartiene tutto,
dicono, dall’Oceano fino
al Mediterraneo), vivo
là vedi il guizzo di Dio
che appare e scomparre, in lui ilare
acrobata dall’arguto rostro.

È il giocoliere del nostro
inquieto destino – l’emblema
dell’Altro che cerchiamo
con affanno, e che
(il delfino è allegro – è il gaio
compagno d’ogni navigazione)
si diverte (ci esorta)
a fondere la negazione
(un tuffo subacqueo – un volo
elegante e improvviso
in un biancore di spume)
col grido dell’affermazione.

Giorgio Caproni

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