OSPITI PER OSPITARE. Considerazioni spirituali sui centri d’ascolto

E’ bello immaginare il Centro d’Ascolto come il luogo in cui si danno appuntamento più persone per vivere insieme la stessa esperienza. Ancora più incantevole è constatare che il luogo è una casa messa a disposizione, che l’appuntamento è l’incontro con gli altri e che l’esperienza è l’ascolto della Parola di Dio. Si può aggiungere che il Centro d’Ascolto è momento di conoscenza della Sacra Scrittura, di condivisione con i fratelli e le sorelle della comunità parrocchiale e che l’incontro è guidato solitamente da un catechista o da un animatore laico appositamente preparato.
Ma una qualità particolare che attraversa ogni aspetto dei Centri d’Ascolto è l’ospitalità reciproca, di chi apre la propria casa e di chi viene accolto, di Dio che si rivolge a noi e che ci attende sempre, di noi che cerchiamo di capire cosa ci vuol dire e che ci affidiamo e lo preghiamo.
Questo scambio di ospitalità è un grande valore dell’esperienza dei Centri d’Ascolto della Parola, che in parrocchia si svolgono in Avvento e in Quaresima. Ci costringe ad invitare e ad essere invitati, a non chiuderci in noi stessi, nelle nostre sicurezze e comodità. Ci insegna a meditare, ad attendere, a rispettare, a non giudicare, ad essere umili, a confrontarci, ma soprattutto ci educa all’ospitalità di Dio, ad essere suoi ospiti e ad ospitarlo. Ci propone lo sforzo di entrare nei suoi pensieri e nei suoi tempi e, contemporaneamente, a far entrare Dio nei nostri limiti, nelle nostre miserie, nella nostra vita.
Ci pone tutti, provenienti da mondi e da storie differenti, da gioie e da dolori personali, insieme, al Centro della Sua Parola, in Ascolto, cioè in relazione con Lui, per conoscerlo , amarlo, viverlo e testimoniarlo di più. Sempre più di quello che potremmo fare se non lo cercassimo e non gli aprissimo le porte del nostro cuore, della nostra anima, della nostra mente e della nostra forza.
Paolo Bartoli

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