Per le persone disorientate. Sono strano io o c’è una questione da affrontare?

Continua la nostra collaborazione con il Centro Diocesano Vocazioni (www.vocazionicremona.it e www.diocesidicremona.it/vocazioni).

Ospitiamo, in quest’ottica, una riflessione.

Caro / amico /a,

indipendentemente dal tuo stato, dalla tua età o dalla tua occupazione, queste parole sono rivolte a te semplicemente come essere pensante, persona non superficiale che si fa qualche domanda sulla vita. Per verificare se, effettivamente, queste righe ti possono interessare, ecco qualche indizio nel quale ti potresti riconoscere, cioè qualche idea, caratteristica personale, spunto o perplessità che potrebbe esserti passata nella mente, in special modo se in tempi abbastanza recenti.

  • Hai ricevuto un’educazione cattolica (catechismo e Sacramenti fino alla Cresima), dopo di che non hai percepito particolari necessità di approfondire ulteriormente la tua fede.
  • Ti impegni nelle cose che fai, cerchi di avere una vita abbastanza ben bilanciata in tutti i suoi aspetti (lavoro / studio, amicizie / affetti, cultura, benessere psicofisico)
  • Ti accorgi che, nonostante tutto questo, una parte di te tende a rimanere piuttosto insoddisfatta. Permane una certa sensazione di mancanza di “non so che”, con la quale ritenevi di aver imparato a convivere (in fin dei conti “non si può avere tutto nella vita”), ma che, anziché attenuarsi, continua a punzecchiarti.
  • Hai imparato da tempo a districarti nelle varie situazioni della vita (doveri, piaceri, relazioni interpersonali), hai un’idea piuttosto chiara di ciò che è realizzabile e ciò che rimane confinato nel regno dell’utopia, sai bene che qualche compromesso bisogna pur accettarlo se non si vuole rendersi l’esistenza impossibile, eppure una parte di te non si rassegna a rinunciare ad un livello maggiore di bene, ad ideali più alti, ad uno slancio superiore verso qualcosa che possa riempire la mente e il cuore, mobilitare tutte le tue energie, entusiasmare, motivare fino in fondo.
  • Hai già una visione abbastanza lucida delle attrattive che l’esistenza può offrire, ti sei già impegnato considerevolmente ed onestamente per raggiungere quelle “lecite”, ma si fa strada in te l’impressione che la loro carica di novità potrebbe esaurirsi presto, come se queste esperienze non avessero più molto da dirti o non potessero fornirti molti altri spunti per farti crescere umanamente.
  • Con le persone ti trovi bene, le attività in cui ti impegni rispecchiano i tuoi interessi, ma a volte non sembrano “sufficienti” per darti tutto ciò che stai cercando.

Se ti stai riconoscendo in qualcuna di queste situazioni, non preoccuparti, non sei una persona strana e non soffri di qualche squilibrio da colmare con una terapia. Semplicemente, stai esplorando la dimensione più intima, vera e caratteristica della persona umana, cioè quella parte di noi che, a buon diritto, reclama qualcosa che non sia soltanto materiale o terreno (per quanto denso dal punto di vista culturale o contenutistico, magari), ma un aspetto per il quale siamo stati creati, secondo cui siamo stati progettati e che, solo può farci sentire davvero al nostro posto: il rapporto con Dio.

Mai, forse, come in questi tempi, chi sente questo bisogno in sé è stato portato a sentirsi strano, inadeguato, fuori posto, mentre, proprio per la nostra stessa natura, dovrebbe essere l’esatto contrario. Con qualche piccolo spunto di riflessione, cercheremo insieme di riappropriarci un po’ alla volta della nostra dimensione costitutiva, che non dobbiamo lasciarci sottrarre da nessuno, vale a dire l’essere figli di Dio, con tutto ciò che comporta, in primis il desiderare, in maniera esplicita o a volte inconscia, di voler sentire la vicinanza del proprio Padre.

Così facendo, per quanto possa sembrare strano, oltre che Lui, troveremo noi stessi. Il primo passo, però, è smettere di nasconderci e di vergognarci. Vergognarci del fatto che il mondo non ci basti, che tutto il nostro essere chieda di più, che ci sentiamo attratti da Qualcosa o Qualcuno di indefinito che ci possa aiutare.

Se questo tipo di proposta o di cammino ti sembra vaga o fumosa, sappi che non sei solo. Tante altre persone, nel mondo ma anche più vicino a te di quanto pensi, si stanno ponendo gli stessi interrogativi. Dunque, buon cammino. Non un cammino solitario, a casaccio, ma con una Guida sicura e tanti compagni di viaggio, molti dei quali, magari, conoscerai strada facendo.

Don Davide

Potrebbero interessarti anche...